
Commedia, Inferno, Canto X …”Ma non cinquanta volte fia raccesa / la faccia de la donna che qui regge, / che tu saprai quanto quell’arte pesa.” …
Entrati nella città infernale di Dite, Virgilio indica a dante, tra i sepolcri aperti e infuocati che punteggiano l’area, la figura di Farinata che ha appena richiamato l’attenzione di Dante, sentendone la parlata toscana. Farinata, di parte politica avversa a quella di Dante, apprende che i suoi, scacciati da Firenze, non sono più riusciti e rientrare e alla fine predice a Dante l’esilio: capirà allora quanto sia difficile “l’arte” di riprendere il proprio posto in patria. Allo scambio di battute, ove si inserisce anche l’anima di Cavalcante Cavalcanti, resta estraneo Virgilio (“colui ch’attende là”).
Ho concentrato l’illustrazione sui versi da 79 a 81 (la predizione dell’esilio) che toccano nel vivo Dante, facendone il vero protagonista del canto. E ho volutamente escluso la figura di Virgilio, non senza prima aver tentato di inserirlo, vanamente, nella composizione.
Qui non c’è traccia di inchiostro. Partito egualmente dal disegno dettagliato a matita, ho preferito non inchiostrare e passare subito all’acquerello. Che poi, visto l’esito non soddisfacente, ho definito con matite colorate acquarellabili e non. Volevo ottenere una atmosfera oscura, come descritta da Dante. Dopo una serie infinita di errori e correzioni questo è il risultato.
Grafite, acquerello, matite colorate acquarellabili e non. Formato 34 x 58.