Inferno, VIII, 40-42
“Allor distese al legno ambo le mani;/per che’l maestro accorto lo sospinse,/dicendo:Via costà con li altri cani!”

Quinto cerchio, Dante e Virgilio scendono alla palude Stigia, seguendo il rio che la forma. Sullo sfondo si ergono le torri della città di Dite alla quale i due sono diretti. Ma intanto bisogna attraversare la palude, nella cui melma sguazzano e cozzano fra di loro frotte di anime dannate per l’ira e l’accidia che li contraddistinse in vita. Il fiorentino Filippo Argenti. nel quale Dante riconosce un suo avversario politico, tenta di salire sulla barca condotta dal demone Flegias per trarre nella melma Dante. Viene anticipato da Virgilio, che lo risospinge nel fango.
La palude è resa da Dante in maniera “materica”, nel fango e negli odori. Ho quindi messo la palude in primo piano, ed ho cercato di renderla come in sezione, tutt’uno con i dannati che la abitano. Delacroix si starà rivoltando nella tomba….
China ed acquerello, formato 38×48. Luglio 2022.